BPO: cos’è e quando è nato?
Per BPO (Business Process Outsourcing) si intende generalmente un modello organizzativo che si basa sull’esternalizzazione dei processi aziendali secondari. Una vera e propria “delega” a fornitori e gestori esterni che si impegnano a lavorare su processi e funzioni aziendali che in passato erano appannaggio di uffici e impiegati interni.
Il ricorso a questa modalità di lavoro ha iniziato a diffondersi negli USA subito dopo la seconda guerra mondiale ed è esploso durante gli anni Ottanta. In Italia, invece, ha iniziato a prendere piede in maniera massiccia solo a metà degli anni Novanta, ma a dire il vero già nel Medioevo si assiste a una forma di esternalizzazione: quando i mercanti tessili acquistavano i loro prodotti durante i loro viaggi intorno al mondo, li affidavano agli abili artigiani locali per le lavorazioni.
Ad oggi, la situazione di globalizzazione avanzata dei mercati ha portato molte aziende ad elaborare tecniche e processi per poter competere a livelli più alti. Per questo, molte di loro hanno ritenuto necessario concentrare le loro risorse sul core business, demandando altre attività “secondarie” ad attori esterni.
Quali processi aziendali possono essere esternalizzati?
La gamma dei processi e dei ruoli aziendali che può essere demandata a partner esterni è molto ampia: si va dai singoli processi non-core a interi reparti. Customer Care, Back Office, Data Entry, Document Management, Telemarketing e Gestione post-vendita, sono solo alcuni dei servizi più richiesti dalle aziende che scelgono di optare per una strategia di outsourcing.
Negli ultimi anni, abbiamo registrato anche un aumento considerevole di outsourcing nel settore bancario, con diverse aziende che hanno scelto un partner specializzato per gestire i processi non-core relativi a questo settore, come il supporto tecnico ai clienti, l’assistenza telefonica, ma anche la gestione di archivi e magazzini.
Ma quali sono i reali vantaggi dell’outsourcing?
I motivi che oggi spingono le imprese a scegliere la via dell’esternalizzazione sono direttamente legati agli enormi vantaggi che una corretta strategia di outsourcing può apportare a un’impresa.
La mancanza di risorse interne, di know how specifici o di adeguate tecnologie, ad esempio, può essere ovviata con una buon piano di BPO, che porterebbe peraltro ad un incremento dell’efficienza produttiva e ad una riduzione dei costi di produzione. In sostanza, i principali vantaggi che ne trarrebbe un’azienda, sono:
- un incremento del focus e del livello di specializzazione per quanto riguarda determinate attività (core) dell’azienda;
- un incremento della competitività sul mercato, dovuto ad un aumento della flessibilità strategica e operativa dell’azienda stessa, capace di far fronte più agevolmente a improvvise variazioni dei volumi di vendita;
- l’acquisizione di personale specializzato e costantemente aggiornato per una determinata funzione aziendale;
- un’immediata diminuzione dei costi legati alle infrastrutture, alle attrezzature e al personale, nonché una riduzione dei costi fissi a fronte di una massimizzazione della produttività, dal momento che tutte le risorse disponibili possono essere investite nelle attività principali dell’impresa;
L’importanza del BPO e delle partnership strategiche
Il BPO è un’opportunità enorme per la crescita di un’azienda, perché permette a quest’ultima di ridurre gli sprechi nei settori non strategici e di reindirizzare le risorse verso processi più importanti per il core business. Non solo: la creazione di partnership strategiche, capaci di garantire una maggiore efficienza e flessibilità, velocità di servizio e ottimizzazione di tempi e costi, è un’altra diretta conseguenza dell’attivazione di strategie di esternalizzazione avanzate. Condizione indispensabile per l’attivazione di una partnership basata su un rapporto di fiducia e collaborazione, è l’identificazione di obiettivi concreti e di mezzi adatti al loro raggiungimento.
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